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Calendula officinalis L.

calendula

Descrizione botanica

E’ una pianta erbacea annuale o perenne, appartanente alla famiglia delle Compositae. Si trova allo stato selvatico in tutta la zona mediterranea, nei campi e nei luoghi erbosi.Raggiunge un’altezza masima di 50 cm. , spesso viene coltivata come pianta ornamentale nei giardini. Il fusto è ramificato eretto e coperto da una sottile peluria con foglie sono verdastre alterne. Ha dei bellissimi fiori di colore giallo-arancio (4-7 cm di diametro), solitari e riuniti in capolini, che si aprono sotto l’azione dei raggi solari e volgono verso il sole, man mano che sorge all’orizzonte. Quando arriva il tramonto la pianta si piega invece verso terra. La sua radice è fibrosa e ramosa. Tutta la pianta emana un’odore particolarmente acre, penetrante. L’origine della Calendula officinalis non è mai stata ben individuata, si trova allo stato spontaneo ed è ampiamente coltivata in tutta l’Europa, si ritiene che provenga dal Marocco o sia derivata da una specie diffusa nell’Europa meridionale e che giunse sino alla Persia e all’Arabia.

La droga: sommità fiorite fiori (fresca o essiccate)

Epoca di raccolta: si raccoglie d’estate, in piena fioritura, da giugno ad agosto.

Calendula-officinaleMedicina Tradizionale

La parola Calendula “fior d’ogni mese” e quella del calendario derivano, dalla stessa radice latina di calendario derivano, dalla stessa radice latina di “calendae”, parola con cui gli antichi Romani chiamavano l’inizio di ogni mese. La calendula, infatti, ancor meglio del più famoso Girasole, segue il corso del Sole durante tutto l’anno. I latini la chiamavano Solsequim, perchè i suoi fiori seguono il sole. L’uso della Calendula come pianta medicinale risale a non molti secoli fa. Nella tradizione popolare la Calendula era raccomandata per curare contusioni, calli, geloni, piaghe, punture, scottature, ulcere, verruche… i medici con il tempo ne riconobbero le proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antispasmodiche, cicatrizzanti, sudorifere ed emmenagoghe, ipotensive, stimolanti, digestive, espettoranti. Secondo gli antichi Egizi era la pianta dell’eterna giovinezza. In India adornava il tridente di Shiva il dio dispensatore di vita e di morte. Persiani e Greci decoravano e aromatizzavano i cibi con i petali dorati dei suoi fiori e li usavano come decorazione nelle feste e li intrecciavano in ghirlande per coronare gli eroi. Santa Idegarda badessa di Bingen (1098-1179) la pianta veniva chiamata “Ringula” e veniva prescritta per i disturbi intestinali e per l’impetigine del cuoio capelluto. La Calendula fu largamente utilizzata e raggiunse il suo massimo utilizzo nel Medioevo per curare largamente impetigine, scrofola, malattie del fegato, piaghe…. poi venne di nuovo trascurata. Ritornò ad essere utilizzata nel secolo scorso quando fu nuovamente raccomandata da medici famosi quali H. Leclerc che la prescriveva con successo, per ripristinare il flusso mestruale nelle donne anemiche e nevropatiche, contro geloni, scottature e per curare le affezioni cutanee causate da stafilococchi. L‘Abate Kneipp ebbe degli ottimi risultati con la Calendula, la raccomandava per le sue proprietà amare, astringenti, sudorifere. L’uso popolare della Calendula ha origine nell’antica segnatura di Paracelso, la quale affermava che si può curare una malattia che colpisce una determinata parte del corpo: la Calendula ha un colore arancio intenso che ricorda il colore della bile secreta del fegato (come anche le radici della curcuma), ed è utilizzata proprio per facilitare la secrezione della bile e per i disturbi e le intossicazioni epatiche. Maria Treben nel libro “La salute dalla farmacia del signore”, ritiene che la Calendula sia una di quelle piante che hanno un ruolo determinante nella lotto contro il cancro della mammella, le ulcere cancerose, geloni, piaghe da decupido, bruciature, micosi del piede, . La Calendula dice, assomiglia molto all’Arnica, ma il suo potere terapeutico è superiore. Nella sua qualità di depuratrice del sangue essa è la nostra migliore collaboratrice contro l’epatite infettiva, ha un effetto depurativo e tonico per la circolazione sanguigna e inoltre favorisce la guarigione delle ferite. Consiglio di acquistare il libro di Maria Treben, perchè espone in modo semplice tutte le proprietà terapeutiche delle erbe, ma soprattutto dà informazioni cliniche e modalità pratiche di utilizzo della piante, con diversi rimedi risolutivi per ogni problema. Attualmente la medicina e l’erboristeria moderna hanno riconfermato le virtù della Calendula officinalis quale prezioso medicamento naturale come linimento per tutti i disturbi della pelle e come emmenagogo.

La Calendula secondo la Medicina Tradizionale Cinese

Viene utilizzata nella condizione di stasi di qi e xue (sangue) dove si tratta di riattivare la circolazione, mobilizzare i ristagni e i coaguli e di rompere le masse, ma anche di metabolizzare i liquidi e umidità. In MTC , la Calendula viene classificata una pianta appartenente all’elemento Terra, di natura fresca e da qui deriva la prevalente azione antinfiammatoria. Ripara tessuti (pelle e mucose, ulcere). L’oleolito di calendula si può utilizzare anche su ferite aperte.

Simbologia planetaria: Sole e Venere

La Calendula è un pianta SOLARE , lo si vede dal luminoso giallo arancio dei suoi fiori e dalla sua capacità di fiorire tutto l’anno. Rallegra i prati e i giardini in stagioni poco propense ai fiori come l’autunno e l’inverno. Ma è anche influenzata da VENERE per il suo aspetto delicato  e al suo portamento gentile, e dalla forma arrotondata e morbida. Inoltre, la mitologia greca narra che Venere, follemente innamorata di Adone, alla notizia della sua morte, abbia pianto calde lacrime e che da queste lacrime sia nata la Calendula. Sono lacrime catarchiche quelle di Venere che liberano dalla sofferenza di un amore perduto e restituiscono la serenità. Questa doppia segnatura SOLARE e VENUSIANA, non è cosa rara tra e piante (vedi anche il Timo). Le piante non appartengono al regno elementare dei minerali dove ogni elemento è goernato da un unico archetipo; l’oro ad esempio al Sole. Il mondo vegetale è più complesso,più archetipi si intrecciano a creare le funzionalità di una pianta. Le lacrime di Venere infatti con la loro umidità, mitigano il temperamento fondamentale caldo e solare della pianta e contribuiscono n maniera importante a determinare l’azione terapeutica e cosmetica. La calendula infatti, è da sempre considerata un valido rimedio sia per disinfettare e cicatrizzare lenirne le infiammazioni con la sua umidità  con le sue mucillagini. La carattere venusiano della calenduala si deve anche l’ampio uso che si fa di questa pianta in fitocosmesi sotto forma di oli e creme di bellezza. La Calendula  la pianta per eccellenza per tutti i disturbi femminili, ha la capacità di rilassare le tensioni livello pelvico nlla donna durante il processo mestruale, evitando così quei dolori che spesso vi sono collegati. In tal caso si utilizza la T.M. da assumersi a partire dal settimo giorno che procede l mestruazione, fino al suo inizio, nella misura i 30 gocce due volte al dì.

calendula

La Calendula secondo l’Antroposofia

Secondo Goethe, i grandi fiori giallo-arancio della calendula, sono il colore più prossimo alla luce, che infonde serenità, gaiezza, ma in virtù della su sfumatura aranciata è al tempo stesso una pianta energica. I processi luminosi sono in sincronia con l’alba e il tramonto. Sembra inoltre una stella, oltre per l’intensità cromatica, per la simmetria radiale e la particolare disposizione strutturale del capolino. La Calendula non esprime solo fuoco (SOLE), infatti la sua natura non esprime la secchezza estiva ma  anche mite, dolce (VENERE), si realizza in realtà un buon equilibrio tra tutti gli elementi. La sua natura solare agisce rafforzando energeticamente il nostro sole interiore, vale a dire il centro del nostro essere vitale, creando un collegamento con l’energia universale (micro e macrocosmo), che compatta il nostro essere individuale. La calendula con i suoi poteri di cicatrizzazione interiore, trova un ottimo alleato quando il nostro centro emotivo e di coscienza viene minacciato, quando si perde la compattezza del nostro essere forza interiore).Quindi  Cura e rimargina non solo le ferite e le piaghe del corpo fisico ma anche quelle dei corpi sottili, infatti il colore arancione dei suoi fiori è benefico per le ferite psichiche, provocate da traumi e shock e cioò rende questa pianta un buon alleato, che aiuta ad elaborare le emozioni soprattutto quelle più intense, e a ristabilire l’equilibrio psichico. Inoltre l’arancion bilancia gli ormoni e il sistema endocrino.

Principi attivi della Calendula:

  • saponine
  • mucillagini
  • principio amaro
  • calenudulia (colorante carotenoide)
  • polissacaridi (azione immunomodulante..)
  • flavonoidi: narcissina, rutina, isoramntina
  • acidi grassi
  • acido salicidico (solo nella pianta)
  • acido clorogenico
  • vitamina C
  • tracce di olio essenziale: gamma tirpenene, alfa muurolene
  • tracce di acid salicidico
  • Beta-carotene, licopene, viola xantina e altre xantofille sono contenute nel pigmento giallo dei fiori
  • manganese
  • diversi steroli

Attività principale :

  • antisettica, antinfiammatoria, antivirale, antimicrobica
  • antispasmodica, antiemorragica,
  • attività antibiotica, dovuta ai flavonoidi e alle saponine, è diretta verso svariati microrganismi
  • battericida e funghicida
  • cicatrizzante e riepilizzante: eccellente rimedio per le piaghe (uso orale ed esterno)
  • decongestionante, idratante e lenitiva
  • depurativa
  • emmenagoga (favorisce le mestruazioni)
  • colaretico, colagogo ed ipolipemizzante
  • immunomodulante
  • anticancro, attività antitumorale in vitro e in vivo per i polissacaridi ( Monografie ESCOP-Planta Medica)
  • ipotensiva e vasodilatazione periferica

Indicazioni

Per uso interno. E’ una pianta prettamente femminile, agisce a livello dell’apparato genitale femminile, del fegato e delle vie biliari.

  • Irregolarità del ciclo mestruale (amenorrea e dismenorrea). L’utilizzo principale della calendula è il suo impiego come regolatore del ciclo mestruale e delle disfunzioni annesse. In ambito ginecologico favorisce la regolarizzazione el ciclo mestruale(amenorrea e calmnte dei dolori mestruali, particolarmente in donne anemiche e soggette a crisi nervose. Infatti la proprietà principale della caendual, usata in decotto o infuso, sono quelle di fluidificare ( e quindi favorire) la secrezione biliari e di regolarizzare il ciclo mestruale.Ha un’azione ormonale di tipo estrogenico (Duraffourd-D’Hericourt-Lapraz 1985). E ritenuta, infatti, una pianta adatta in caso di ipo-estrogenismo.
  • Disturbi cutanei d’ogni genere (scrofola, dermatosi, acne, rosacea, eritema solare, irritazione da pannolino, ipercheratosi, trattamento pelli secche, screpolate, disidratate e arrossate..)
  • Ferite, ulcere (azione battericida e cicatrizzante)
  • Infiammazione del tratto gastro-intestinale (colite, gastrite,riflusso gastroesofageo)
  • ulcere gastriche e duodonali
  • infiammazioni orofarangeo
  • epatocolecitopatie
  • infiammazioni dei nodi linfatici
  • oligurie (diminuzione dell’urina)
  • per le ragadi dei capezzoli (non è nociva per i lattanti), la tintura madre di  calendula diluita in acqua è un ottimo cicatrizzante per le ragadi al seno
  • cancri (utero, stomaco, mammella)
  • infiammazioni degli occhi
  • azione sul sistema cardiocircolatorio (ipotensivo)
  • azione positiva sul sistema nervoso centrale: sofferenza e abbattimento psichico, angoscia.

weleda-babyPer uso esterno:

L’uso più comune della calendula è senza dubbio quello esterno, essa è infatti: ciatrizzante, disinfettante, funghicida, antinfiammatoria, riepitelizzante, ma anche lenitiva, emolliente e normalizzante del microcircolo. Si utilizza per uso locale l’estratto idroalcolico di calendula diluito in acqua, o decotti,  pomate, unguenti per cataplasmi.

  • irritazione da pannolino
  • irritazione cutanea, rosacea, eritema solare, scottature, screpolature, pelle secca,
  • foruncolosi, ascessi, eczema, dermatosi squamose, acne, impetigine
  • contusioni,
  • gengivo-stomatiti, afta
  • adeniti, mammiti
  • geloni ulcerati
  • edemi e varici ulcerate
  • per calli, verruche e duroni, si utilizza soprattutto la linfa fresc ottenuta dallo stelo della pianta o facendo una macerazione dei fiori freschi in aceto di mele
  • accellera la guarigione delle ferite (piaghe, ustioni, ulcerazioni, ferite, tumori ulcerati )
  • punture d’insetti

Preparazioni fitoterapiche e modalità d’uso:

  • INFUSO: mettere un cucchiaio di fiori di calendula i 1 tazza d’acqua bollente, lasciare in infusione coperto per 15 minuti. Filtrare e bere 2-3 volte al giorno lontano dai pasti (per i disturbi mestruali somministrare una settimana prima delle mestruzioni.
  • DECOTTO: utilizzare la pianta intera , 1 cucchiaio in 1 tazza abbondante di acqua, sobbollire per 5 minuti, e poi lasciare in infusione per 15 minuti. E’ indicato per tutti i problemi di pelle, sotto forma di cataplasmi, ulcere croniche, acne.
  • ESTRATTO IDROALCOLICO: 35-40 gocce per 2-3 volte al giorno, a digiuno. Come emmenagogo, va asunto 40 gocce dopo pranzo e 4 gocce dopo cena. Il trattamento va iniziato a partire da una settimana prima dell’nizio del ciclo mestruale
  • OLIO ESSENZIALE: da utilizzare in caso di infiammazioni vaginali, aggiugere 3 gtt di olio di caledula e 3 gtt dell’albero del tè all’acqua che si userà per fare delle lavande vaginali.

calendula olio

Come preparare un OLEOLITO di CALENDULA:

Mettere  100 gr di fiori di calendula in un barattolo di vetro dotato di coperchio ermetico, coprire  i fiori con  1/2 litro d’olio di oliva  e chiudete il barattolo. Agitare il barattolo una volta al giorno. Dopo 30 giorni , filtrare l’olio attraverso una tela leggera o garza. Spremere il residuo e conservare in una bottiglia di vetro scuro, in un luogo fresco al buio. L’oleolito di Calendula è utile per la sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria, favorisce la rigenerazione della pelle ed è un ottimo lenitivo e calmante. Utile nelle scottature, arrossamenti e anche per le dermatiti da pannolino!

Controindicazioni ed effetti collaterali:

Da evitare l’uso interno in gravidanza. Ad oggi non sono noti effetti collaterali o controindicazioni associate all’uso. La calendula potrebbe non essere ben tollerata (reazione allergiche) da parte di coloro che soffrono di allergia all’ambrosia, in quanto le due piante appartangono alla stessa famiglia delle Composite.

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