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“Cominciate sin da oggi con la cura di Ortica. Facciamo tornare nelle nostre case le erbe medicinali. Armatevi in primavera di forbici e guanti e recatevi fuori in campagna nella libera natura di Dio. E’ una grande soddisfazione cogliere personalmente le Ortiche sotto l’infinita volta celeste del nostro Signore. Quanto più fresche vengono utilizzate, tanto maggiore è, come si sa per esperienza, il loro effetto curativo, rallegratevi di potere essere utili voi stessi alla vostra salute”. (Maria Treben)

Descrizione botanica

Al genere Urtica appartengono circa 80 specie (Ortica bianca, ortica minore…), sono diffuse nelle regioni temperate di tutto il mondo. Le specie più comuni nelle nostre zone sono la Dioica e la Urens, entrambe le ritroviamo spesso e quindi risulta necessario riconoscerle. Innanzi tutto la Dioica è più imponente in altezza, arriva a superare il metro mentre la urens a malapena tocca i 50 centimetri, la dioica ha un colore verde più scuro con le foglie più lanceolate e lunghe, mentre la Urens ha un colore verde chiaro quasi luccicante e le foglie cuoriformi più corte e larghe. La Dioica è più pelosa mentre la urens è più aghiforme nel senso che vi sono meno peli e più aghi silicei rigidi e quindi la urens (e si capisce anche dal nome) è più urticante. La dioica è così chiamata perché presenta fiori maschili e fiori femminili su piante separate, mentre la urens presenta entrambi i fiori sulla stessa pianta.  In campo fitoterapico si utilizza l’Ortica Dioica vediamola in dettaglio sotto. L’ortica Dioica è una pianta erbacea perenne. Ha radici rizomatose, striscianti, ramificate e fibrose, un fusto eretto quadrangolare, ricoperto di lunghi peli corti e ispidi, alto fino a 150 cm con rami radi, le foglie sono opposte,  ovali-cuoriformi, provviste di picciolo con i margini seghettato e ricoperte da numerosi peli urticanti. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verde chiaro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno a ottobre. Come dice il nome stesso è una pianta dioica vale a dire che ci sono individui che portano solo fiori femminili e altri che portano solo fiori maschili. A prima vista si riconoscono facilmente, in quanto, nelle “piante femminili” i fiori sono riuniti in spighe pendenti mentre nelle “piante maschili” i fiori sono riuniti in spighe erette. Il frutto è un achenio che contiene un solo seme piccolissimo. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante.

Famiglia: Urticaceae – Habitat: cresce spontaneamente negli incolti, in campagna, nei boschi, in montagna, nei giardini, nei pascoli, nei posti umidi , nelle foreste, soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, vale a dire terreni molto azotati. E’ una pianta che ha una grande capacità di adattamento, che le permette di acclimatarsi ovunque, fino a circa 3000 metri d’ altitudine. Cresce spontanea in differenti varietà, in tutto il mondo, manca solo in Madagascar e nell’Africa del Sud.

La droga: pianta intera, foglie, radici

Epoca di Raccolta. La radice si raccoglie, da agosto a ottobre, estirpando la pianta con l’aiuto di guanti, mentre la raccolta della pianta si effettua, da aprile a ottobre, recidendola a circa 10 cm dalla base e scegliendo le piante più giovani. Va fatta essiccare il più rapidamente possibile, all’ombra.

Urtica_dioicaMedicina Antica

Il nome ortica deriva dal latino urere che significa “irritare, bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti, che al minimo urto si spezzano alla sommità ed iniettano acido formico, una sostanza irritante sulla cute. Castore Durante, ad esempio, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), disse: E’ così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura”, ed elencò una vastissima quantità di “virtù di dentro” e di “virtù di fuori”.

 Le proprietà  del’Ortica erano note nell’antichità non solo come pianta medicamentosa ma anche come pianta commestibile e pianta tessile. A livello medicamentoso veniva usata sulla cute per produrre irritazioni più o meno estese, al fine di ottenere un effetto eccitante utile per risolvere gravi stati letargici, comatosi, di paralisi, ecc. Questo non deve stupire se si pensa che i reumatismi vengono curati anche con la puntura delle api. L’antica Scuola Salernitana, nel Medio Evo, la considerava benefica per la salute dell’uomo e sostenere che: “calma le tossi più ostinate, scioglie il raffreddore ed è un buon rimedio per le coliche, procura sollievo ad ogni dolore articolare”. Era particolarmente utilizzata, appunto per le fustigazioni, al fine di stimolare benefiche reazioni da parte dell’organismo e per chi era affetto da dolori reumatici. Ancora oggi i malati più coraggiosi, in caso di dolori reumatici, frizionano le parti doloranti con ortiche fresche. Sembra che i risultati siano eccellenti. Del resto questo impiego dell’Ortica da parte delle medicina popolare ha suggerito alle Case Farmaceutiche di mettere in commercio unguenti antireumatici a base di istamina, la sostanza urticante contenuta in quest’erba. Successivamente le orticazioni vennero prescritte anche nella terapia di malattie infettive come tifo e colera e anche a scopo revulsivo. Anche il tè di Ortica è un rimedio diuretico antichissimo, particolarmente indicato per le persone anziane che ne traggono giovamento per gotta, reumatismi e idropisia. Dalla pianta fibrosa in Germania invece, si ricavavano anche delle fibre tessili, usate in Europa durante la prima guerra mondiale, mentre in Scozia fino al XIX sec., erano d’uso comune tovaglie e perfino lenzuola in fibra d’Ortica.
Oggi sono ancore impiegate da popolazioni primitive dell’Asia settentrionale, che ne ricavano un rozzo tessuto, praticamente indistruttibile. Secondo l’Alchimia: l’ortica è considerata una pianta sacra a Venere, sembra che predisponga alla lussuria. Le piante venusiane possono avere un’azione: diuretica, antisettica, possono arrestare le emorragie (emostatiche) ed agire sulle infiammazioni e alterazioni renali e degli organi sessuali. Un’antica ricetta di Petronio suggerisce, per favorire i rapporti sessuali languenti, di porre sotto il materasso, per un mese, un sacchettino contenente foglie secche di ortica.Utilizzo Magico: le virtù protettrici dell’Ortica sono conosciute da secoli, per respingere un maleficio al suo mandante , indossare un sacchetto contenente foglie e radici di ortica “vitalizzate”. Fumigazioni di questa pianta eliminano inoltre le negatività presenti in un ambiente e allontanano i nemici. In Piemonte i contadini sostenevano che, portano dell’Ortica indosso, ci si poteva preservare dai malefici. In molte tradizioni popolari appartenenti a tutta l’Europa centrale, si crede che una pianta di ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare.. Secondo Alberto il Grande, l’ortica tenuta in mano con del millefoglie allontana la paura dei fantasmi e anticamente veniva usata per combattere la paralisi, i reumatismi articolari e l’impotenza, anche se con risultati di modesta entità.

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“Pianta di Ferro”, secondo la medicina antroposofica

“L’Ortica è la massima benefattrice della crescita vegetale. Porta in sé l’elemento che dappertutto introduce ed elabora le forze spirituali. Essa dovrebbe veramente crescere intorno al cuore stesso dell’uomo, perché nella natura, con la sua grandiosa azione interiore, con la sua organizzazione interna, è proprio affine al cuore nell’organismo umano”.(Rudolf Steiner)

Passando dagli aspetti fisici ad un approccio più spirituale se osserviamol’ortica per prima cosa salta agli occhi il modo ritmico in qui questa pianta si struttura. Nodo dopo nodo le foglie si oppongono a due a due, ogni foglia accompagnata all’inserzione del picciolo da due foglioline laterali, ogni nodo opposto al precedente di 90°. Le foglie si arrampicano così, per quattro, lungo il gambo, quest’ultimo, di sezione quadrata, partecipa al ritmo di crescita con struttura incrociata.  Verso l’alto i tratti del gambo tra nodo e nodo si accorciano, le foglie diventano più piccole, più appuntite, ma la crescita prosegue con lo stesso ritmo sino all’estremità superiore. La foglia dell’ortica è di particolare perfezione, scoppia di verde , ricca di clorofilla, e per la produzione di questo pigmento verde della respirazione vegetale occorre la presenza del ferro, e l’ortica è una” pianta del ferro” per eccellenza. Rudolf Steneir ha scoperto per primo la sua importanza universale per tutta la vita vegetale e l’ha definita l’organo che regola il livello del ferro necessario alle piante coltivate nei campi. Una carenza di ferro nel terreno è infatti altrettanto dannosa per la vegetazione quanto un suo eccesso. La carenza di ferro rende le piante “clorotiche”, mentre l’eccesso di ferro ne danneggia la crescita. Nel ciclo di conferenze (23) tenute nel 1924 da Rudolf Steneir ad un’associazione di agricoltori e che ha portato alla fondazione della “agricoltura biodinamica”, l’ortica viene definita “la maggiore benefattrice della crescita delle piante” quasi insostituibile da altre piante. L’ortica si erge sana e forte nel verde, si presenta ruvida, è una pianta umile, fantastica ed eccezionale, purificatrice del sangue, ricchissima della verde Clorofilla solare, una miniera di sali minerali e vitamine, ricostituente, tonificante e rigenerante tutto l’organismo, elimina i veleni nel corpo sciogliendo le scorie del metabolismo, pulisce e depura, stimolando la formazione del sangue e riattivando anche le difese organiche.E’una pianta medicinale pienamente inserita nella Natura vivente. Le Ortiche, sostengono e partecipando alla nascita dalle Vanesse (Nymphalis Aglais Vanessa Urticae), sono i nidi prediletti di queste farfalle che depongono le loro uova proprio nel verde di queste piante solari, questo è un affidamento meraviglioso alla luce di cui le Ortiche rappresentano un grandioso collegamento tra l’attività solare , della luce con la terra .Quando pensiamo all’Ortica, pensiamo ad un legame con il cielo, con la luce, con il mondo spirituale. La sua vita in comunità, in unione, ci fa capire il messaggio e il legame con altri esseri, può insegnare agli uomini ad unirsi.E’ legata al rosso pianeta MARTE, con una buona affinità con il ferro e il gesto della lancia, della spada, che vuole aprire la coscienza, per arrivare al massimo legame con il Sole, per cui è tutta verde di luce e dal Sole ha colto il messaggio dell’amore più elevato, più illumitato, poiché il Sole illumina tutti quanti vogliono riceverlo, senza condizioni, ma sempre pronto a donarsi e irradiare il suo amore, dà tutto di sé.

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Principi attivi

La maggior parte dei principi attivi dell’ortica, sono contenuti soprattutto nelle foglie, le quali contengono un tesoro di: minerali, vitamine e clorofilla che conservano le ossa sane e prevengono anche l’osteoporosi.

Le radici essiccate invece vengono utilizzate per l’ipertrofia prostatica benigna, dove troviamo i seguenti principi attivi:

macerato-di-orticaProprietà

Indicazioni terapeutiche

Come abbiamo visto l’ortica è una pianta ricchissima di principi attivi e proprio per la presenza di tutti questi componenti che ha una vasta sfera d’azione sull’organismo umano (disintossica, rigenera, remineralizza, da forza e struttura..). Non si può credere che una pianta capace di crearci tanta irritazione possa anche rivelarsi una miniera di sostanze preziose per la nostra salute. Eppure l’ortica contiene vitamina C e D, ferro, silicio, calcio, manganese e potassio, oltre a un grande quantitativo di clorofilla. L’ortica per il suo contenuto di vitamina D, (aiuta l’assimilazione del calcio nelle ossa), consente alle ossa di mantenersi elastiche e robuste. Quando il rachitismo era un problema diffuso, l’ortica veniva assunta cruda, sotto forma di succo, e rappresentava per i bambini un valido aiuto, soprattutto in situazioni sociali in cui era difficile contare sull’aiuto medico.

L’azione più importante è senz’altro quella diuretica e depurativa, aumenta l’eliminazione delle scorie a livello urinario ed ematico riducendo l’acido urico e il colesterolo, accresce il numero dei globuli rossi, è utile quindi nell’anemia, rinite allergica, infezioni delle basse vie urinarie, coadiuvante nel trattamento dell’osteoporosi e delle fratture ossee, emorragie uterine, astenia, foruncolosi e pare abbia anche proprietà cardiotoniche . Ne traggono vantaggio molto gli artritici, reumatici e coloro che soffrono di litiasi renale. Ha un’attività  proteica-nutritiva, ottima per i vegetariani e vegani per l’alto contenuto proteico, ferro, acido folico e clorofilla. Stimola la secrezione del pancreas, delle colecisti, e dell’intestino e funge da equilibratore delle funzioni digestive. E’ un buon emostatico, efficace nella epistasi, metroraggie e in tutte le emorragie in genere. Inoltre giova nelle dermatosi, nelle affezioni della bocca, nelle scottature. Fa bene a capelli e cuoio capelluto.

Usi alternativi dell’ortica

Gli impieghi dell’ortica non si limitano però agli usi culinari e per il benessere. Essa viene infatti utilizzata come :

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Preparazioni fitoterapiche

Per utilizzare la pianta in cucina o in fitoterapia è sufficiente una breve cottura, che neutralizza completamente l’effetto urticante o se si utilizza per il succo, basta lavarla bene con acqua, mettendo sempre dei guanti di protezione.

Uso interno :

Uso esterno:

L’ortica viene impiegata nel trattamento delle malattie croniche della pelle, specialmente in caso di eczemi, eruzioni cutanee e di acne, pulisce, rigenera e rende più bella la pelle; si usa anche contro l’alopecia. I migliori risultati si ottengono assumendola per via orale e, al contempo, facendo applicazioni locali. Vediamo alcune preparazioni erboristiche:

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Preparazione fai-da-te  con l’ortica

Per la bellezza

In fitocosmesi l’ortica viene impiegata soprattutto per la cura dei capelli grassi e con la forfora. I preparati di Ortica sono utilizzati in shampoo e lacche, prodotti per i capelli, inoltre è impiegato come rinfrescante della pelle e in vari prodotti per la cura della pelle.

orticaIn cucina

L’ortica è un ottimo ricostituente, così ricca di sali minerali, vitamine e aminoacidi essenziali. Per usufruirne bisogna sfruttarla nell’uso alimentare, si consumano le giovani foglie in minestre oppure cotte come gli spinaci. I convalescenti, gli anziani, trovano beneficio nell’introduzione dell’ortica nell’alimentazione quotidiana, essa infatti regolarizza le funzioni intestinali ( è astringente e al tempo stesso lassativa), aiuta l’eliminazione delle tossine. Le foglie giovani dell’ortica sono rivitalizzanti, vengono lavate per bene per eliminare i peli orticanti e finemente tritate, aggiunte nell’insalata, nelle verdure crude, nelle minestre, possono essere preparate come gli spinaci. Inoltre l’ortica è una buona fonte di proteine: quando è fresca ne contiene da 6 a 8 g ogni 100 g , essiccata ne contiene da 30 a 35 g (percentuale vicina a quella della soia, uno dei legumi più ricchi di proteine). Questo ne fa un alimento necessario a chi segue una dieta vegetariana e vegana. Nelle preparazioni di cucina è sufficiente sbollentare le foglie di ortica per pochi minuti, per poterle in seguito sminuzzare ed utilizzare come ingrediente per la normale preparazione di risotti, minestroni, zuppe, vellutate e torte salate. Le foglie di ortica lasciate intere possono essere impiegate per la preparazione di piccoli involtini, da riempire, ad esempio, con dell’orzo lessato. Insieme a patate lessate schiacciate e erbe aromatiche, le foglie d’ortica tritate possono costituire il ripieno per degli ottimi ravioli caserecci.

Dose giornaliera

Si consiglia l’assunzione di 4-6 g di droga vegetale, corrispondenti a 300-600 mg . La radice di ortica è indicata per trattamenti prolungati non inferiori a sei mesi, per problemi alla prostata anche in associazione alla serenoa repens, ai semi di zucca e pigeo africano.

Controindicazioni

Non ci sono controindicazioni degna di nota, anche se è opportuno evitarne la somministrazione in gravidanza e durante l’allattamento, soprattutto perché stimola la motilità della muscolatura uterina. Inoltre l’ortica non dovrebbe essere somministrata ai bambini sotto i due anni, per i bambini più grandi e per gli anziani si consiglia di iniziare con dosaggi ridotti. I dosaggi elevati per lungo tempo, possono causate irritazione allo stomaco, bruciore alla pelle e blocco urinario. Il contatto con le parti aeree della pianta induce una reazione allergica, che può prolungarsi fino a 12-14 ore dopo il contatto stesso. E’da porre una particolare attenzione chi ha il morbo di Willson, una malattia genetica che accumula ferro nel fegato, creando notevoli danni organici.

Rosanna Buda

Bibliografia:

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