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henneL’utilizzo delle erbe tintorie vegetali (henne, camomilla, noce..) è millenaria, sia in Oriente che in Europa. Gli antichi Egizi , per esempio, utilizzavano il nitrato di argento, l’acetato di piombo (pettini in piombo immersi in aceto) e vari altri sali inerali per colorare i loro capelli di nero. I galli otteneano ammoniaca facendo fermentare urina animale.

Ma solo con l’avvento della chimica nell’Ottocento , si cominciarono a sostituire queste sostanze naturali con prodotti chimici, fino ad arrivare al XX secolo a formule che assomigliano più a veleni che a cosmetici. Si è visto quindi l’aumentare di allergie e alterazioni del cuoio capelluto. Lo shampoo liquido schiumogeno è un’invenzione del XX secolo, frutto della scoperta dei Syndet ( cioè detergenti sintetici), prodotti dell’industria chimica, rappresentati soprattutto da SLS e SLES, PEG, petrolati, siliconi, profumi. Sono sostanze aggressive e non funzionali. Sui capelli secchi tolgono il sebo e per i capelli grassi al contrario, stimola un’ulteriore produzione di sebo per far fronte all’aggressione. Inoltre gli schiumogeni rendono più debole la chioma e la flora microbiotica naturale del cuoio capelluto. I siliconi ingannano i capelli inizialmente la chioma sembra più morbida e più idratata ma in realtà questa sensazione dura massimo 24 ore, questo perchè i siliconi chiudono le scaglie dei capelli per renderli lisci e pettinabili ma alla lunga finiscono per soffocarli.

   henne -2La tinta vegetale 100% naturale

Per fortuna ci sono soluzioni naturali al 100% con erbe e terre lavanti ricche naturalmente di saponine e lecitine. Generalmente possono essere poco schiumogeni o non schiumogeni. Il loro impiego iniziale può deludere soprattutto quando si è abituati ad utilizzare prodotti chimici. Ma a lungo termine avrete la soddisfazione di vedere i vostri capelli sempre più belli.

I prodotti coloranti vegetali si presentano sotto forma di miscele di piante coloranti essicate ridotte in polvere. Combinando piante selezionate tra una trentina di specie , i fabbricanti possono produrre una gamma di sfumature piuttosto ampia, dal biondo scuro al castano e al ramato,fino al bruno e al nero. Se applicate regolarmente e a lungo , le tinte in polvere permettono davvero di coprire i capelli bianchi e di ottenere una colorazione durevole e omogenea rinforzanoa allo stesso tempo i capelli e rendendoli più belli. Inizialmente le piante tintorie venivano utilizzare per tingere tessuti, lana, fibre e cuoio.

I principali principi attivi sono : pigmenti e tannini, che mostano una grande affinità con le proteine. Tra i principali tannini vegetali, lo juglone (noce), la curcumina (curcuma), la cartamna (cartamo o zafferano), sono chimicamente simili. Poi troviamo polifenoli (melograno, ratania , tè, camomilla, carota….). Tutti si comportano allo stesso modo si fissano naturalmente alla cheratina e avvolgono la cuticola senza modificare la fibra del capello e senza l’impiego di un fissatore o un ossidante. Quindi non alterano il capello, al contrario formano una pellicola ce li inguaina, li rinforza e li protegge dalle aggressione esterne. C’è solo una sostanza che agisce in modo diverso: l’indaco, questa piccola molecola azotata della famiglia degli indigoidi penetra nel capello e a contatto con l’aria si trasforma per ossidazione in indigotina, un pigmento blu scuro. E’ la ragione per cui gli hennè neri , a base d’indaco, talvolta sono denaturati con l’aggiunta di sostanze chimiche allo scopo di facilitare la penetrazione dell’idossile nella fibra del capello.

Effetti delle piante tintorie

Le sostanze vegetali tipo camomilla non schiariscono i capelli , ma danno solo riflessi, però utilizzando alcuni ingredienti come :  limone, rabarbaro, miele, cannella sotto forma di maschere, può alla lunga, conferire una tonalità leggermente più chiara, ma senza confronti con il biondo perossidato.

La tinta vegetale permette di attenuare facilemente i capelli bianchi, quando non sono ancora troppi, rendendoli meno evidenti.  Inoltre ha una duplice azione, oltre che a colorare i capelli , abbellisce e protegge le chiome, rendendo più sano anche il cuoio capelluto, e dandogli persino sollievo ( in caso di forfora, eczema..). Alcune piante coloranti hanno addirittura effetti stimolanti per la crescita ( amla, bhringai, shikakai).  Le piante tintorie, possono dare un po di secchezza alle punte, per evitare questo inconveniente, basta aggiungere nella preparazione dell ‘impacco, olio vegetale (cocco, avocado, jojoba..), yogurt magro o qualche goccia di aceto di mele.

Ci sono pericoli nell ‘utilizzo delle piante tintorie?

Le tinte vegetali naturali sono fatte con piante non tossiche. Si è visto che più le applicazioni sono ravvicinate più il colore si intensifica, senza pericolo per i capelli ne per la salute in generale.

certamente, non si  può escludere il rischio di allergie, si raccomanda di acquistare solo marche note e riconosciute, ed evitare etichette poco chiare, che presentano il rischio di essere adulterati. In effetti, per mascherare la loro cattiva qualità, o per ottenere sfumature che non hanno nulla di naturale, alcune aziende possono aggiungere il PPD, del picramato di sodio (che fissa le tonalità rossa o rossiccia) o di sali metallici. Alcuni di questi ultimi (tra cui l’acetato di piombo) sono proibiti in Unione Europea, e perciò in genere non sono segnalati sull’imballaggio. Questi sali, potenzialmente tossici, rendono i capelli secchi, spenti e fragili. Peggio, ancora, se i si applica anche una tinta chimica, questa rischia di reagire con le tracce di sali metallici, dando come risultato capelli che si spezzano.

henneLe piante coloranti

Molte piante coloranti hanno anche effetti trattanti e abbellenti dei capelli (volume, crescita, brillantezza). Vediamone alcune:

AMLA ( amalaki, Phyllanthus emlica). Procura una tinta bruna e copre leggermente i capelli bianchi. spesso associata all’hennè nelle miscele, svolge il ruolo di mordente (facilità di fissaggio del colore, servendo da legame tra la fibra del capello e il pigmento vegetale. Clicca per più informazioni!!

polveri capelliPiante utili per i capelli , per maschere e impacchi:

Rosanna Buda

Tratto dal libro Shampoo, lozioni e tinte fai da te di S. Hampikian e A. Perrogon (Terra Nuova)

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