Agnocasto (Vitex ognus-castus L.)

scritto da semidiluna nel mese di Settembre 20, 2016 in consigli di salute e benessere e erbario e fitoterapici con nessun commento

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L’Agnocasto (Vitex agnus-castus) è un è una pianta arbustiva perenne della famiglia delle Vernebacee , diffuso negli ambienti umidi mediterranei. A completo accrescimento arriva fino a 5-6 m con foglie  palmatocomposte di colore verde ed infiorescenze  rosa-blu.

Storia e tradizioni

Conosciuto comunemente con il nome di “falso pepe”(poiché i frutti maturi ed essiccati sono simili al pepe nero)  o pepe dei monaci, è una pianta sin dall’antichità utilizzata ai più svariati scopi di cura, in particolare nel trattamento dei disturbi legati al ciclo mestruale. L’agnocasto deve il suo nome ai rami flessibili ma robusti (Vitex da Vitilium che significa ‘intreccio’) utilizzati nella costruzione delle palizzate; agnus-castus (agnello casto), invece, rimandano alle proprietà anafrodisiache attribuite a questa pianta grazie all’azione di contrasto del testosterone maschile. Sembra, infatti, che i monaci portassero i boccioli della pianta nei vestiti per riuscire a soffocare la loro libido. Inoltre, Plinio il Vecchio racconta nella sua Naturalis Historia’ che l’agnocasto veniva sparso sui letti delle donne ateniesi per assicurare la loro fedeltà mentre i mariti erano lontani per la guerra.

vitex_agnus-castus_7388_33314Principi attivi

Agli scopi di cura si utilizzano i frutti, i quali contengono olio essenziale, glicosidi iridoidi come agnoside ed acubina, alcaloidi come la vaticina e infine flavonoidi, come vitexina, isovitexina, casticina e molto altro. Si tratta di elementi che, a quanto pare, agirebbero direttamente sull’ipofisi per la produzione di ormoni progestinici, riducendo prolattina e FSH e aumentano LH. Proprio per queste peculiarità, l’assunzione trova la massima applicazione nel controllo dei disturbi del ciclo mestruale,  in particolare ai sintomi psicologici – dall’irritabilità all’ansia – che questa comporta. In aggiunta, i frutti sembra abbiano anche una blanda funzione sedativa sull’organismo, utili nel trattamento dei piccoli problemi dovuti a stress o ai semplici spasmi intestinali involontari.

  • Olio essenziale (0,5%): cineolo, pinene
  • Alcaloidi:viticina
  • Iridoidi: aucubina, agnuside
  • Flavonoidi: casticina, penduletina, omorientina
  • Sostanza amara: castina

Proprietà

L’agnocasto è una pianta quasi  esclusivamente femminile, sebbene non manchino occasioni utili d’assunzione anche per l’uomo.L’utilizzo del falso pepe nella moderna erboristeria risale ali anni Cinquanta quando in Germania fu prodotto per la prima volta un estratto standardizzato di questa pianta. La tradizione vuole che sia una pianta utilizzata per la cura e i disturbi che accompagnano la sindrome premestruale , irregolarità del ciclo mestruale,dei suoi cambiamenti ormonali o della modifica metabolica durante la fase di menopausa. Di seguito gli usi più comuni, da concordare sempre con uno specialista.

  • Sindrome premestruale. Studi a doppio ceco hanno rivelato che il trattamento con Vitex agnus castus, è in grado di ridurre sensibilmente i numerosi disturbi associati a questa sindrome (depressione, mal di testa, ansia, ritensione idrica, mastalgia, sbalzi d’umore, irritabilità..)
  • Mastodinia. L’agnocasto  si è rilevato utile per i disturbi di dolore e turgore della mammella, riconducibile a un’ipersensibilità dell’organismo alla prolattina.
  • Ciclo irregolare: da tempi antichi utilizzato per regolare il ciclo mestruale, poiché agendo sull’ipofisi permette di equilibrare il rilascio e il controllo degli ormoni progestinici, riportando il ciclo stesso su una corretta distanza e durata temporale;
  • Menopausa. L’arrivo della menopausa è un momento della vita complesso per la donna, perché l’intero metabolismo ne risente, modificandosi di conseguenza. Dalle tipiche vampate di calore alla ritenzione idrica, alla perdita di capelli, fin o disturbi legati alla sfera emotiva,  l’agnocasto pare sia indicato a riequilibrare il rilascio di ormoni, rendendo questa fase più serena (tensione, palpitazioni, sudorazione, nervosismo..).
  • Problemi di fertilità femminile. Sin dai tempi antichi si è ritenuto che l’agnocasto potesse essere un valido rimedio alla fertilità. Negli ultimi decenni parte della tradizione è stata confermata: proprio perché aiuta a regolare la produzione e il rilascio di prolattina, può contribuire a ridurre quei fattori limitanti della capacità di procreare, quali ad esempio un ovaio policistico. Alti livelli di prolattina sono riconosciuti come una tra le possibili cause di infertilità. Per questo motivo l’estratto di agnocasto è talvolta prescritto contro questo disturbo.
  • Nervosismo, ansia, antistress. L’agnocasto può avere degli effetti calmanti, anti-stress e contro l’ansia, a cui si aggiunge la capacità di agevolare il sonno. In questo caso può essere utilizzato anche dagli uomini, in quei rari casi di iper-produzione di prolattina.

Indicazioni terapeutiche

  • amenorrea, dismenorrea, metroraggie
  • sindrome premestruale
  • mastodinie
  • ritenzione idrica nel periodo premestruale
  • insufficineza lattea
  • disturbi della menopausa
  • insonnia e depressione ciclica premestruale
  • ansia
  • eretismo sessuale
  • acne comune
  • herpes simplex recidivante

Importante!! così come per ogni rimedio naturale, anche per l’agnocasto è bene vagliare il parere del medico curante prima dell’assunzione. Oltre a presentare degli effetti collaterali e delle controindicazioni da non considerare superficialmente, l’assunzione potrebbe interferire con altri farmaci già in corso di somministrazione.

agnocasto-1-1Come utilizzare l’agnocasto

  • Integratore: da 100 a 600 mg  al giorno. Assumere dai 2-3 mesi
  • Tintura madre, di cui assumere 40 gocce 3 volte al giorno dopo i pasti.

Avvertenze

Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. Può provocare eruzioni cutanee. Pianta utilizzata a scopo antiestrogenico, interferisce con le terapia ormonali. Non utilizzare farmaci per il trattamento del Parkinson, antipsicotici e agonisti dopaminergici.

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