Salvia officinalis

scritto da semidiluna nel mese di Agosto 6, 2013 in erbario e fitoterapici e oli essenziali con nessun commento
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SALVIA (Salvia officinalis)
DESCRIZIONE BOTANICA

Famiglia: Labiate

Origine: Asia Minore

Nomi popolari: erba sacra, tè della Grecia, tè della Francia

La Salvia è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Labiate, la quale comprende circa 750 specie. Alcune specie, in particolare la Salvia Divinuorium, originaria dell’America centrale, contengono sostanze allucinogene come il salvinorin, definito il più potente allucinogeno  che si conosca in natura. La Salvia Hispanica invece è una pianta annuale proveniente dal Messico. Fu chiamata da Linneo “hispanica” perchè agli inizi del 1500 i conquistadores introdussero la chia nel territorio spagnolo e questa si diffuse con una rapidità tale da ritenersi, intorno al 1750, come una specie originaria del luogo inducendo all’errore anche l’illustre botanico Linneo. Oggi la Salvia Hispanica è conosciuta soprattutto per i suo semi . I semi di Chia sono ricchi in omega 3-6-9, possiedono un’alta concentrazione diproteine, per questo motivo sono utilizzati come super cibo dai vegetariani, i quali cercano gli omega in forma vegetale. La Salvia Sclarea infine è utilizzata molto in campo Aromaterapeutico per la sua minore concentrazione di tujone, ma la pianta ad utilizzo più comune è la Salvia officinalis, utilizzata fin dall’antichità come pianta sacra, aromatica e soprattutto per le sue notevoli proprietà officinali.

Habitat:

La Salvia officinalis è molto diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, cresce spontaneamente in luoghi aridi e sassosi e predilige i terreni calcarei. E’ una pianta a portamento cespuglioso, con fusto molto ramificato e foglie picciolate di colore grigio-verde, ricche di oli essenziali che le conferiscono il caratteristico aroma. I fiori sono di colore violetto, sbocciano in primavera ed hanno un aspetto assimmetrico tipico della famiglia delle Labiate, la stessa famiglia del timo e della menta. Tutta la pianta ha un odore forte e penetrante, balsamico, assai piacevole e le foglie hanno sapore aromatico, un pò amaro e astringente.

La droga:

Per droga in farmacognosia s’intende la parte della pianta dove vi si trovano la maggior concentrazione di principi attivi. I principi attivi sono sostanze in grado di svolgere determinate azioni fitoterapiche. In questo caso è costituita dalle foglie essiccate, dalle foglie e fiori freschi si ottiene l’olio essenziale di salvia.

Epoca di raccolta

Le foglie vanno raccolte in fretta prima o all’inizio della fioritura, in un giorno asciutto e soleggiato, in maggio o giugno. Si debbono fare seccare all’ombra, oppure a temperature non superiori a 35°C.

ANTICA MEDICINA

La pianta era conosciuta e apprezzata fin dall’antichità per le sue proprietà medicamentose e aromatiche, era considerata un’erba capace di guarire ogni male. Furono gli antichi Romani a chiamarla Salvia, dalla parola latina “salus”, che significa salute. Era nota anche agli Egizi, i quali ritenevano che accrescesse la fecondità e ene facevano bere il succo alle donne sterili al fine di favorire il concepimento e alle madri in stato interessante affinchè portassero a termine la gravidanza senza rischio di abortire. “Salvia Salvatrix” (Salvia che salva), la chiama la Scuola Medica Salernitana, una delle più famose scuole del Medioevo, depositaria della conoscenza medica dell’antichità; nel suo “Regimes Sanitaris”, che risale al 1100, che si può considerare il capostipide tra i trattati di cure naturali, troviamo un vero e proprio inno alle mille virtù della salvia. Nella medicina cinese, la salvia era in grado di procurare l’immortalità, scacciare la fatica e preservare la dentatura.

Un’antica leggenda francese racconta la storia dei quattro ladri che nel 1630, quando la peste colpì tutta l’Europa, saccheggiavano le case degli appestati senza mai contrarre la malattia. Quando furono finalmente presi e condannati a morte ebbero salva la vita perchè rivelarono il segreto della loro immunità: si cospargevano il corpo con un aceto da loro inventato formato da salvia, rosmarino, timo, lavanda, quattro piante note per le loro proprietà antisettiche e antibatteriche. Nacque così “l’aceto dei quattro ladri” che veniva molto usato come antibiotico naturale in caso di infezione ed epidemie.

Un’antica leggenda cristiana invece racconta perchè a questa pianta venissero attribuite queste qualità terapeutiche: i suoi fiori erano stati il giagiglio di Gesù bambino nelle soste della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto.

Nel simbolico linguaggio delle piante e dei fiori, la salvia significa stima e ambizione: se stimate una donna, donatele una pianta di salvia, diceva un’antico proverbio veneziano del 1600, e a chi ha particolari ambizioni la salvia conferisce forza, perseveranza e tenacia.

Erba quindi salutare per eccellenza!

PRINCIPI ATTIVI:
  • olio essenziale: contiene circa il 30% di tujone, il 5% cineolo, borneolo, linalolo, canfora..)
  • principi amari: contiene la salvina e picrosalvina; agiscono sull’apparato gastro-intestinale
  • sostanze fitoestrogeniche
  • antiossidante: acido carnosico
  • tannino: azione astringente
  • triterpeni: contiene amirina, betulian, acido crategolico ed acido 3-idrossi-ursolico
  • acidi fenolici: acido caffeico, acido rosmarinico, acido clorogenico ed acido ferulico, i quali hanno un’azione stimolante sulla cistifellea
  • flavonoidi: luteolina, salvigenina, genkwanina, cirsimaritina ed ispidulina, con azione antiossidante
salvia
PROPRIETA’ FITOTERAPICHE

Uso interno:

  • antisettico e antibatterico, è il rimedio classico per tutte le affezioni della bocca (gengivite, afte, gola, tonsille..) inclusa la lingua (glottide), stomatite, in quanto il suo olio essenziale lenisce le mucose, svolgendo un’azione antinfiammatoria, astringente e antisettica. Usare sotto forma di colluttorio, l’infuso di salvia freddo o olio essenziale (2 gtt in 1/2 bicchiere d’acqua)
  • è uno stimolante generale, eccitante nervino e cortico-surrenale, ad azione tonica e sedativa, è indicata in tutti i disturbi del sistema neurovegetativo: squilibri di origine psicosomatica, astenie, depressioni, convalescenze, tremiti, paralisi e debolezza nelle persone anziane.
  • emmenagogo naturale, poichè è capace di regolarizzare il ciclo mestruale e attenuare le eventuali manifestazioni dolorose; la sua azine ormonale di tipo estrogenico lo rende utile anche per contrastare i disturbi della menopausa (irritabilità, vampate di calore..)
  • contro la frigidità e l’impotenza, per il suo effetto euforizzante e l’azione sul sistema circolatorio e su quello nervoso.
  • antisudorifero, riduce l’eccessiva sudorazione delle mani e ascelle, e può giovare anche in caso di sudori notturni dei convalescenti: a questo scopo viene utilizzata per fare bagni, maniluvi, peduluvi, a secondo della necessità.
  • blocca la secrezione lattea, azione che può essere utilizzata per svezzare i bimbi già grandicelli che faticano a lasciare il seno materno, poichè se non trovano più il latte è facile che si disaffezionino
  • ipoglicemizzante, codadiuvante in caso di diabete
  • ipertensore, indicato in caso di pressione bassa
  • antispasmodico, calma la diarrea
  • stimola la digestione, purifica il sangue, depura gli umori, favorisce l’eliminazione delle tossine.
  • epatoprotettiva e colagogo, è consigliata nelle affezioni della cistifellea, del fegato e delle vie biliari,favorisce il drenaggio epatico e renale.
  • consigliato in caso di asma, affezioni delle vie respiratorie (influenza, bronchiti acute e croniche, turbercolosi, tosse grassa, catarri bronchiali), eczemi, piaghe, ulcere e leucorrea.efficace nel trattamento delle febbri reumatiche, delle affezioni eruttive; da sola, alternata o in associazione con l’eucalipto, il mirto, il pino o il niauli.

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Per uso esterno:

Svolge un’azione astringente, cicatrizzante, antisettica, tonica e antireumatica. Di conseguenza è utile nei seguenti casi:

  • in caso di leucorrea , fare delle irrigazioi vaginali o sciaqui con un decotto o olio essenziale.
  • in caso di afte, stomatiti, ulcerazioni della bocca.
  • pulizia dei denti:  una foglia di salvia passata sui denti li pulisce a fondo, li sbianca rendendoli brillanti, inoltre rafforza le gengive e rende l’alito fresco. E’ un ottimo dentifricio naturale.
  • eccellente fissatore per i profumi
  • alopecia
  • punture degli insetti e vespe
  • disinfestazione delle abitazioni
  • in caso di stress ad azione euforizzante , fare un bagno rilassante con 5-6 gocce di olio essenziale, sciolte precedentemente in un pò di miele o latte nella vasca da bagno
  • Aromaterapia: diffondere l’essenza nell’ambiente o respirare inalazioni secche. E’ un essenza molto efficace sul sistema nervoso. Tonica e sedativa, è indicata in tutti i disturbi nervosi (depressione, stanchezza..), ottimo afrodisiaco.
  • in caso di crampi , distorsioni, sciatica, edemi, traumi e lussazioni. Preparare un olio da massaggio nel seguente modo: 100ml di olio di iperico o arnica + 20 gocce di olio essenziale di salvia sclarea o applicare delle compresse localmente.

Per uso cosmetico:

  • dermopurificante, deodorante, stimolante e rassodante, in preparazioni che vengono impiegate per la cura della pelle e dei capelli grassi, per la pelle rilassata, nell’igiene dentaria e nella dermatite
  • tintura per capelli scuri: versare sui capelli un decotto ottenuto con 50 gr di foglie di salvia essiccate per 1 litro di acqua e bollire per 20 minuti. L’effetto di scurire i capelli si ottiene con la frequenza delle applicazioni
  • attiva la crescita dei capelli ed è un ottimo tonico del cuoio capelluto, grazie alla sua azione stimolante. Indicato in caso di alopecia.
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IN AROMATERAPIA

L’essenza di Salvia si estrae per distillazione a corrente di vapore dalle foglie e dalle sommità fiorite della pianta fresca. In Aromaterapia è preferibile usare l’essenza estratta dalla Salvia Sclarea, poichè contiene un tasso molto inferiore di tujone, sostanza tossica altamente concentrata nella varietà officinalis. Il tujone è il principio costituente dell’olio essenziale di tuja, che a dosi elevate può provocare fenomeni di epilessia e di paralisi nel sistema nervoso.

In Aromaterapia gode di ottima reputazione, perchè ha un effetto sulla psiche e di una forte energia vivificante. Agisce a livello fisico, psichico e nervoso e può rimuovere tensioni anche profonde: ha un effetto rivitalizzante e stimolante, che può aiutare le persone indebolite dal continuo nervosismo. Grazie al suo calore e alla sua forza vitale, la Salvia Sclarea dona calma interiore e combatte la malinconia. Nei periodi difficili, questa essenza può essere un buon nutrimento per l’anima, aiutando a superare le situazioni difficili senza però smuovere troppo in profondità, come il Cisto e l’Elicriso.

Sul piano fisico è analogo alla Salvia officinalis, si rivolge soprattutto ai problemi femminili: amenorrea, oligomenorrea, dismemorrea, infezioni genitali legate alla carenza ormonale, sindrome premestruale, mestruazioni scarse o carenti, emicranie legate al periodo mestruale, frigidità, premenopausa. Ottimo in caso di: micosi, iperidrosi, bronchiti, astenia, emorroidi, varici, invecchiamento cellulare, alopecia.

Sul piano psico-emotivo è indicato in soggetti turbati, nervosi, angosciati: ipersensibili o sottoposti a stress. Quest’olio rilassa e dona fiducia, aiuta a superare le avversità spingendo a valutare con calma le decisioni da prendere, favorisce il distacco emotivo dai problemi materiali, spinge ad accettare le novità senza risentire tensioni. E’ un rimedio indicato in vari casi di paura e paranoia. Mentre il Gelsomino aiuta a risolvere i problemi di coppia dovuti all’incomprensione dei reciproci sentimenti, la Salvia sclarea aiuta a risolvere i problemi insorti per pressioni esterne o stress. Il suo effetto è positivo su entrambi i sessi, con un’azione calmante e, allo stesso tempo, stimolante della curiosit. In questo caso è consigliabile fare un bagno a due o un massaggio, che creerà un’atmosfera particolare. L’olio essenziale di Salvia sclarea permette di entrare nel mondo dei sogni per apprendere lezioni spirituali, favorendo sogni lucidi o rinforzando la capacità di sognare. Può essere utilizzato a tal scopo mettendone 1-2 gocce nel diffusore collocato nella camera da letto, nel bagno serale o sul guanciale. Occorrerà, prima di addormentarsi, porre l’attenzione su una questione che ne necessita di chiarimento e desiderare di avere una risposta durante il sonno. A livello spirituale la Salvia sclarea è uno stimolante dello sguardo interiore che getta un ponte verso i piani spirituali. E’ anche l’essenza per le persone creative, poichè stimola l’apertura verso il nuovo e, in particolare, facilita l’ispirazione. Aiuta anche ad osare, per le persone in piena crisi di mezza età, che si sentono arrivati e insoddisfatti.

Attenzione!! Non si deve utilizzare l’olio essenziale di salvai sclarea se nelle ore precedenti abbiamo consumato alcolici, poichè questa combinazione può causare incubi notturni e perdita di lucidità mentale nel caso stiamo conducendo un autoveicolo.

TOSSICITA’ E CONTROINDICAZIONI

Ricordo che la Salvia officinalis contiene un principio tossico, l salvicolo o tujone, se ne sconsiglia perciò l’uso in aromaterapia. La si può sostituire senza alcun pericolo con la Salvia sclarea, che vanta all’incirca le medesime proprietà senza però essere tossica. La tossicità della Salvia come per tutti gli altri oli essenziali è da imputare soprattutto all’utilizzo improprio che se ne fa, vanno utilizzati con cautela, a dosi strettamente controllate e per periodi brevi. Si conosce infatti una reazione da intossicazione neurotossica acuta per alti dosaggi di olio essenziale di Salvia officinalis, ma anche l’uso protratto a dosi normali può dare luogo a manifestazioni neurotossiche.

Comunque l’uso della Salvia è sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento (in quest’ultimo caso anche per il rischio di bloccare la lattazione). L’uso medicinale di Salvia è sconsigliato anche in caso di insufficienza renale. La tossicità della Salvia si può manifestare anche con l’uso di preparati ad uso locale, come creme, oli da massaggio, per l’elevata lipofilia ( affinità con i grassi, nei quali si scioglie completamente) degli oli essenziali, che vengono assorbiti attraverso la pelle o le mucose. Si consiglia di non assumere la salvia per lungo tempo, o di abusarne con dosi massicce poichè contiene sostanze tossiche dell’assenzio ed è controindicata agli ipertesi e agli epilettici.

PREPARAZIONI FITOTERAPICHE
  • Infuso di Salvia officinalis: 1 cucchiaino in 1 tazza d’aqua bollente, coprire e lasciare riposare per 10 minuti. Filtrare e bere.
  • Estratto idroalcolico di Salvia officinalis: 20 gocce 2-3 volte al dì, diluite in poca acqua dopo i pasti
  • Olio essenziale di Salvia Sclarea: come già detto precedentemente, in Aromaterapia è bene utilizzare la Salvia Sclarea, poichè contiene un tasso molto inferiore di tujone, sostanza altamente tossica, che può provocare fenomeni di epilessia e di paralisi del sistema nervoso. Comunque l’olio essenziale deve essere usato con parsimonia, non superare mai le 2 gocce sciolte in un cucchiaino di miele o sostanza zuccherina.
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ACETO DEI QUATTRO LADRONI

Si narra che questa formula sia stata rilevata, nel XVII secolo, da 4 spogliatori di cadaveri, arrestati in flagrante delitto all’epoca delle grandi pesti di Tolosa dal 1628  al 1631. Il loro disprezzo del contagio aveva molto meravigliato i giudici. Gli antichi del Parlamento di Tolosa riportano che: ” Al tempo dell’antica peste, 4 ladri furono riconosciuti colpevoli di andare dagli appestati strangolarli nel loro letto e poi rubare nelle loro case: furono condannati ad essere bruciati vivi e affinchè si mitigasse la loro pena, rivelarono il loro segreto immunizzante, dopo di che furono impiccati. Si cominciò così a produrre in Francia questo “Aceto dei 4 ladroni” perchè , si diceva che proteggesse dalle malattie infettive.

Piante utilizzate:

  • Assenzio                                         80 gr
  • Rosmarino                                    40 gr
  • Salvia                                               40 gr
  • Menta                                               40 gr
  • Ruta                                                  40 gr
  • Lavanda                                           40 gr
  • Calamo A.                                           5 gr
  • Cannella                                               5 gr
  • Chiodi garofano                                5 gr
  • Aglio                                                      5 gr
  • Miristica                                               5 gr
  • Canfora                                                 5 gr
  • acido acetico cristallizzato       40 gr
  • aceto bianco                            2.500 gr

Metodo di preparazione per la ricetta originale:

Fare macerare le piante nell’aceto per una decina di giorni. Agitare tutti i giorni il contenitore. Passare e spremere il tutto. Aggiungere la canfora sciolta precedentemente nell’acido acetico e filtrare.

Ricetta semplificata e modificata  dall’erborista Ermanno Valli, ed è la seguente:
Mettere in un vaso capiente, un cucchiaio di foglie di salvia, un 1 cucchiaio di foglie di rosmarino; 1 cucchiaio di foglie di timo o serpillo (timo selvatico); 1 cucchiaio di foglie di fiori di lavanda, tutto triturato e uno spicchio d’aglio schiacciato.
Erbe queste che si usavano già nel medioevo alle quali si poteva aggiungere: un cucchiaio di foglie di noce triturate; un cucchiaio di foglie di alloro triturate; un cucchiaio di chiodi di garofano schiacciati; una stecca di cannella schiacciata; un cucchiaio di lichene islandico triturato; un cucchiaio di ginepro (ramoscelli e bacche) triturato.
Si ricopre il tutto con 1 litro di buon aceto bianco o rosso, si macera per sette giorni e infine si filtra.
Sembra che questo aceto abbia proprietà antisettiche perchè conterrebbe sette proprietà di antibiotici.
La conservazione dura più a lungo se la preparazione è stata fatta a freddo.

Utilizzo:

Questo aceto è utilizzato nella prevenzione delle malattie contagiose. Ha un’azione antibatterica e antisettica molto potente. Protegge il nostro organismo da parassiti e batteri. Si utilizza strofinando le mani e il viso o si brucia nella stanza di casa. Se ne possono anche riempire piccoli flaconi da aspirare in caso di malore.

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